APRIAMO LE PORTE A GESU’:  CIASCUNO DI NOI DEVE DIRE: “ECCOMI!”

“Il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”  (Lc 19, 1-10)

Giovedì 14 Marzo alle ore 21:00, presso la Chiesa di Sant’Antonio (Teramo), si è svolto l’incontro con il Vescovo di Teramo-Atri, S.E. Rev.ma Mons. L. Leuzzie gli appartenenti alla Pastorale Giovanile, Universitaria e Scolastica. Circa 140 i giovani presenti all’omelia dell’ insigne Vescovo, celebrata anche grazie alla fattiva collaborazione di Don Marcello Iulianinella cura della liturgia, animata dal gruppo del Rinnovamento dello Spirito. A fine serata l’incontro si è spostato in un contesto ricreativo, nei locali retrostanti la diocesi; i molti presenti sono stati allegramente intrattenuti in un’atmosfera amichevole e conviviale, alla presenza di un rinfresco e della musica del gruppo EIS, band appartenente al Movimento Diocesano di Teramo. L’intero evento è stato trasmesso in diretta sui social, dalle pagine Facebook ed Instagram (pastorale giovanile.teramoatri) della Diocesi, nonché sul canale televisivo “Teramo Web”.

L’insegnamento etico di Mons. Leuzzi, tratto dall’analisi della figura del capo dei repubblicani, il ricchissimo ed avido esattore delle tasse Zaccheo (Lc 19, 1-10) è rivolto all’universalità dei credenti e ci mostra come unconsiderevoleamore fedele verso Gesù, nonostante l’infedeltà che muove la vita di moltissimi uomini, sia preludio alla loro futura conversione, uno tra i temi più cari a Luca evangelista.

Nella parabola si narra che, in seguito al passaggio di Gesù a Gerico, florida città della Cisgiordania (Palestina) ed essenziale crocevia di scambi commerciali, nonché strategico luogo di conclusione di ottimi affari per l’epoca, l’avaro Zaccheo, dopo esserGlisi avvicinato per semplice curiosità ed averlo ospitato nella propria abitazione, assunse l’appellativo di “ vero figlio di Abramo” e  decise conseguentemente di distribuire ai poveri gran parte dei suoi averi. Il tema evangelico è molto attuale: la folla è sconcertata perché “Gesù è entrato in casa di un peccatore”; anch’essi infatti e tutti coloro che in un primo momento non si impegnanoa vedere Gesù– secondo S.E. Rev.ma Mons. Leuzzi – potrebbero arrivare a condurre un’esistenza “stupefacente”qualora decidessero di accoglierLo nella propria quotidianità, alla stessa stregua di Zaccheo. Tutti noi – sebbene ciascuno abbia il suo Dio- andiamo in Chiesa, preghiamo e celebriamo il Signore, ma solo dopo esservene usciti, ci rendiamo conto che “la nostra vita è cambiata”, che “la conversione è avvenuta”. Dopo aver a lungo meditato su chi abbia preparato un incontro esclusivo con l’umanità e ci sia realmente a guidare la nostra esistenza, “io capisco che chi mi cerca davvero è solo il Signore; tutti gli altri a seguire”. Una volta fatto tesoro di tale messaggio catechetico potremo orientare tutti i rapporti con gli altri consociati verso un ideale di fede “sincera” ed  annientare così il comune senso di paura che attanaglia spesso molti uomini,i quali, proprio per nascondere se stessi davanti a Gesù e mostrarsi in maniera diversa da ciò che realmente sono,preferiscono il Carnevale e i balli in maschera. Mons. Leuzzi pertanto invita a “mettere a nudo” la nostra anima di fronte al Signore, con tutte le difficoltà, i problemi ed i limiti insiti nell’imperfezione del genere umano. E’ poco funzionale al pieno godimento delle gioie della vita celare delusione, apatia e tristezza proprio perché “ il Signore è con noi e ci ama così come siamo, con i nostri pregi e difetti”. Il Vescovo inoltre tratta in termini antitetici, ma strettamente interconessi fra loro, il Carnevale e la Quaresima; l’uno serve a camuffarci dietro maschere e travestimenti e a “scimmiottare” il nostro vero ego, l’altra è il cosiddetto “tempo del fidanzamento”, che ci consente di uscire allo scoperto (dal c.d. “nascondimento”). La Quaresima è il cammino della preparazione, che ci consente di ripartire di nuovo, per scoprire che siamo amati incondizionatamente e per verificare a nostra volta se abbiamo ancora condizionamenti nell’amore verso il Crocifisso (c.d. “fidanzamento”), altrimenti a nulla servirebbe riconoscere le nostre colpe. Essa è inoltre il periodo per prepararci a costruire il nostro futuro, per evitare delusioni dovute al solo accoglimento del perdono strumentalizzato in seguito ad un’usurante e disumana violenza che interessa sempre di più le relazioni umane complesse, ancorchè quelle più semplici (dalla Lettera del Vescovo ai giovani, m.c. Marzo 2019).

I più sentiti ringraziamenti vanno in particolare al Vescovo S. E. Mons. Leuzzi, guida spirituale e pastore della Diocesi, a Don Marcello Iulianie ai rispettivi Direttori degli Uffici di Pastorale Giovanile, Scolastica e Vocazionale, Don Massimo Balloni, Don Cristian Cavacchiolie Don Enzo Pichelli.

Dal  mercoledì delle  Sacre Ceneri (6 Marzo 2019) e giorno di inizio della Santa Quaresima è opportuno accogliere l’invito di un Gesù desideroso di entrare nelle nostre case per ripercorrere le vivide tappe della conversione di Zaccheo ed illuminare con una sfavillante luce di fede il nostro cammino verso la Pasqua,  reso più agevole per i fedeli del teramano dalla partecipazione alla Via Crucis Diocesana, prevista per il 12 Aprilep.v. alle ore 21:00, presso l’Anfiteatro romano di Teramo, in occasione della quale, con entusiasta e fortissima convinzione, si auspica una sentita e proficua presenza.

 

Giulia Di Ludovico

Deborah Finamore