Lettera del Vescovo Lorenzo ai giovani

Per il mese di maggio 2021

 

Cari giovani,

il mese di maggio inizia con la festa di S. Giuseppe lavoratore. È il giorno in cui si celebra la giornata del lavoro.

Forse l’argomento per molti non sarà di grande gradimento. Non so quanti like riceverò!

Ma non voglio rinunciare ad invitarvi a pensare che Gesù ha aiutato nella bottega di Nazareth suo padre Giuseppe, che era carpentiere. Un lavoro modesto, una piccola bottega, che serviva a sostenere la sua famiglia.

Hai mai riflettuto sul fatto che i tuoi genitori col loro lavoro ti stanno consentendo di proseguire nelle tue scelte? Oppure sei dell’idea che tutto ti sia dovuto?

Se tu puoi essere libero di programmare la tua vita è perché i tuoi genitori hanno lavorato o stanno lavorando per te.

Lo stesso è accaduto anche per me: se ho potuto proseguire negli studi e impegnarmi nella vita della Chiesa e della società è perché i miei genitori lavoravano per me. Hai mai parlato con i tuoi genitori e li hai mai ringraziati per questo dono? Non potrai costruire il tuofuturo se non parti da questa esperienza.

È l’esperienza più grande della gratuità: i miei genitori hanno lavorato per me!

Per questo, anche tu dovrai prepararti a lavorare per far crescere gli altri con la tua intelligenza e le tue capacità.

Nella società odierna il lavoro è sinonimo di sacrificio!

E come tutti i sacrifici, vanno evitati se non sono necessari. Ma, se così fosse, non saresti te stesso! Non saresti qualcuno!

Pensiamo a Gesù: in quei trent’anni passati con i suoi genitori, Giuseppe e Maria, egli ha imparato a lavorare.

Se non avesse fatto questa esperienza, poteva servire l’umanità? Credo proprio di no!

L’esperienza della pandemia ci chiede di fare un passo in avanti nel nostro impegno di servizio nella Chiesa e nella società.

Certamente ci saranno gli aiuti economici, ma da soli non basteranno per costruire la società. È una pura illusione!

La verità è che dobbiamo scoprire la nostra vocazione di lavoratori indipendentemente dal ruolo che ci viene affidato, dal semplice carpentiere al manager di una grande azienda.

Tutti insieme, per far crescere tutti!

Chi, infatti, non conosce da dove e da chi provengono gli aiuti non sarà costruttore della società ma un semplice beneficiato.

Vorrei che ciascuno di voi, nella gioia e gratitudine di essere stato beneficiato, riscopra la letizia di lavorare per gli altri, diventando imprenditore, in casa, nelle aule scolastiche e universitarie, nei luoghi di incontro… dovunque.

Proprio come Gesù. Egli fu beneficiato dal lavoro dei suoi genitori e mise al servizio di tutti ciò che aveva imparato. Anzi, da beneficiato è diventato benefattore!

Non è solo un gesto di giustizia, ma è la gioia della vita!

 

Cari giovani,

vi auguro di non sciupare il tempo in occupazioni prive di prospettiva, ossia fini a se stesse.

Imparate da chi ha lavorato per gli altri, a cominciare dai vostri genitori, e sappiate accogliere il loro testimone per costruire insieme la civiltà dell’amore.

Riscopriamo la gioia di Gesù che si è preparato al suo futuro partecipando alla semplice vita della bottega e della sua famiglia.

Così, anche tu sarai un costruttore della società, perché farai crescere tutti coloro che incontrerai nella vita.

Con la mia benedizione!

 

Vostro,

+ Lorenzo, vescovo

 

Prossimo appuntamento:

Sabato 8 maggio 2021 ore 16.30

Veglia Mariana Internazionale dei Giovani – Giubileo dei cresimandi e degli adolescenti – Santuario di S. Gabriele dell’Addolorata – Isola del G.S. d’Italia

 

 

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