Al via il Corso di imprenditorialità rurale

 

 

Articolo pubblicato dal sito internet de Il Corriere della Sera il 3 giugno 2019

di Nicola Catenaro

Il vescovo che insegna ai giovani l’agricoltura. «Così realizzano i loro sogni»

L’iniziativa di Lorenzo Leuzzi che guida la diocesi di Teramo-Atri, in collaborazione con la Coldiretti. Quindici corsisti stanno imparando come avviare e gestire un’impresa agricola. «Così continua la tradizione di questa terra»

Nicola Catenaro

Il vescovo Lorenzo Leuzzi, al centro, con i giovani corsisti, i collaboratori della diocesi e i rappresentanti di Coldiretti alla presentazione del corso sull’imprenditorialità rurale

C’è Tiziano, 30 anni, ragioniere e attualmente disoccupato, che spera di aprire un’azienda agricola; c’è Francesco, 27 anni, diplomato al liceo artistico, che ha lasciato pennelli e matite e vuole immergersi nelle atmosfere bucoliche della campagna abruzzese per trovare la sua vera dimensione; poi ci sono Luisa e Martina, 53 e 27 anni, madre e figlia, che progettano di riunire le idee imprenditoriali del genitore e del nonno di Martina (il primo senza lavoro e il secondo alle soglie della pensione) per avviare un’unica, più grande e moderna fattoria al passo con le tecnologie moderne. Sono alcune delle storie dei quindici corsisti che hanno scelto di partecipare all’evento formativo promosso dalla diocesi di Teramo, unico nel suo genere, nato da un’idea del vescovo Lorenzo Leuzzi, medico e fino a due anni fa cappellano della Camera dei deputati.

PIEDI PER TERRA

«Dall’idea all’impresa agricola» è il titolo di questo corso sull’imprenditorialità rurale, che la diocesi di Teramo-Atri ha organizzato in collaborazione con Coldiretti Teramo per dare ai giovani interessati gli strumenti basilari per costituire un’impresa agricola. Cinque incontri che, dal 27 maggio, nella sede della Caritas di Teramo, stanno fornendo le prime informazioni sulle opportunità che l’agricoltura offre. Dall’organizzazione alla gestione aziendale, dagli aspetti giuridici e tributari alle normative sui finanziamenti comunitari, dal marketing alla comunicazione, fino a toccare con mano l’esperienza di un’azienda agricola locale. «Gesù è stato il primo imprenditore — spiega il vescovo Leuzzi — perché impegnato nel costruire e nel far crescere la chiesa. Dobbiamo imparare a stare di più con i piedi per terra, impegnarci a costruire la nostra vita e, in questo senso, tornare all’agricoltura può avvicinarci a Dio, renderci ancora di più custodi del creato per la sua difesa e la sua valorizzazione». Il vescovo sottolinea anche che, ascoltando i bisogni dei giovani e partecipando a tante iniziative, si è potuto rendere conto «di quanta tradizione agricola è ancora presente nella provincia teramana e in Abruzzo» e di come un corso per futuri imprenditori agricoli potesse «aiutare chi per la prima volta si affaccia in questo mondo a realizzare i propri sogni e le proprie ambizioni».

AZIENDE GIOVANI

«Un’iniziativa importante — dice Emanuela Ripani, presidente di Coldiretti Teramo — per sensibilizzare le giovani generazioni verso un settore che è caratterizzato oggi da un grande appeal. L’agricoltura è tornata ad essere un settore strategico per la ripresa economica ed occupazionale e lo hanno capito per primi i giovani che stanno tornando prepotentemente nelle campagne». «È necessaria una nuova cultura che valorizzi la dignità di chi sceglie di rimanere a lavorare in campagna», aggiunge Giuseppe Pergallini, direttore dell’Ufficio pastorale sociale e lavoro della diocesi di Teramo-Atri. L’Italia, ricorda Coldiretti, è ai vertici dell’Unione Europea per numero di giovani imprenditori, con ben 56 mila imprese agricole condotte da under 35. Una presenza che ha di fatto rivoluzionato il lavoro in campagna, dove il 70% delle imprese giovani opera in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, dall’agricoltura sociale per l’inserimento dei disabili all’agribenessere. Inoltre, rileva sempre Coldiretti, negli ultimi sette anni gli studenti italiani hanno preso d’assalto le facoltà di Agraria che hanno fatto registrare un aumento di iscrizioni del 14,5%.

Locandina Corso Impresa Rurale

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