Consegnata alla comunità la Lettera pastorale “Protagonisti nella storia”

Monsignor Leuzzi: «I cristiani non abbiano paura delle proprie responsabilità»

«Siamo tutti destinati ad alzarci, a scrollarci di dosso il torpore, la noia e la pigrizia per seguire il Maestro». È un forte richiamo alla responsabilità storica di ogni cristiano, all’interno delle dinamiche sociali e culturali del proprio tempo, quello che il Vescovo di Teramo-Atri, Monsignor Lorenzo Leuzzi, ha pronunciato lo scorso venerdì 20 settembre in occasione della consegna alla comunità diocesana della sua seconda Lettera pastorale Protagonisti nella Storia, «Si alzò e lo seguì» (Mt 9,9).

Evocando nel titolo il gesto di Matteo – il cui Vangelo sarà al centro del prossimo anno pastorale – il presule ha esortato a superare la paura di fronte alle proprie responsabilità di cristiani consapevoli della grazia che viene dal Risorto e il timore dell’insignificanza, del non avere voce in capitolo all’interno della società.

Ad accompagnare le riflessioni del Vescovo, moderati da don Giovanni Giorgio, responsabile del Centro per la Teologia “Paolo VI” e parroco della Madonna della Cona in Teramo, sono stati chiamati la Dott.ssa Maria Cristina De Nicola, dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale Abruzzo; il Dott. Gloriano Lanciotti, Presidente della Camera di Commercio di Teramo, e don Vinicio Di Donato, parroco di Silvi Marina.

La Dott.ssa De Nicola ha focalizzato la sua attenzione sulla programmazione educativa. Un’azione educativa ampia e pervasiva, fatta di solidi princìpi e valori, significa, secondo la dirigente, prevenire (uno dei tre cardini del protagonismo della fede cristiana nella storia insieme ai verbi investire e costruire) i fenomeni di dispersione scolastica e di devianza, riempiendo il vuoto esistenziale di molti giovani.

E proprio di investimento sui giovani ha parlato il presidente della Camera di Commercio Gloriano Lanciotti, definendoli generatori di imprenditorialità capaci di riverberare energie positive, di tradurre velocemente le idee in azione e la crisi in opportunità.

Don Vinicio di Donato ha poi allargato la discussione alla visione escatologica presente nella parabola del giudizio, al capitolo 25 di Matteo. «Il vero protagonista della storia è il mendicante: Cristo mendicante del cuore dell’uomo e il cuore dell’uomo mendicante di Cristo».

In conclusione Monsignor Lorenzo Leuzzi è tornato sui tre verbi essenziali prevenire, investire e costruire. Se il prevenire è stato oggetto di analisi lo scorso anno pastorale, l’investire lo sarà nell’anno in arrivo. Il Vescovo si è rivolto alle autorità e alle istituzioni affinché incitino i giovani a far emergere i propri talenti e a metterli a disposizione della comunità. «Coltivare i propri talenti – ha affermato – non significa per forza essere un divo ma realizzare con semplicità la propria esistenza sfruttando le proprie capacità. La Chiesa, così come le istituzioni, sono dei doni che vanno messi al servizio di tutti. Per ogni posto di lavoro in più si apre il Paradiso».