Corso di aggiornamento per catechisti e ministri – Gennaio – Marzo 2026

Il Simbolo della fede (il Credo) viene recitato in ogni eucarestia, lo conosciamo a memoria, ma non raramente la sua profondità resta inesplorata. In particolare il Simbolo apostolico – il Credo più antico, quello liturgico più ‘corto’ – non è stato e non è un mero elenco di dogmi, ma un codice segreto che apre le porte della fede, fin dall’inizio della vita della Chiesa.

Il symbolon, in generale, rappresentava un segno di riconoscimento. Per i cristiani delle prime Chiese era una sorta di tessera per riconoscersi come appartenenti ad una stessa comunità di fede, soprattutto in tempo di persecuzioni o di eresie. Si chiama apostolico perché la tradizione lo vuole composto dai dodici apostoli, per sottolinearne l’inestimabile autorità e la fedeltà all’insegnamento delle origini. Rappresentava il cuore della professione di fede per chi entrava a far parte della comunità credente attraverso il battesimo.

Il Simbolo apostolico è il Credo di ieri, di oggi e di domani. Rappresenta una specie di distillato della fede della Chiesa, ciò che questa ritiene per sé assolutamente irrinunciabile. Attingere a queste radici può offrire una matura consapevolezza della propria appartenenza alla Chiesa, e della missione che nella Chiesa e con la Chiesa siamo chiamati in ogni tempo a svolgere per le generazioni di uomini e di donne con i quali condividiamo un mondo comune.

Lo vogliamo approfondire non per diventare più dotti – il che non guasta – ma per poterlo professare come impegno personale e pubblico. Perché sia non una formula imparata a memoria, ma una dichiarazione di fede vissuta e compresa.

 

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