“La denatalità fenomeno stabilmente espansivo”

Conclusi a Scerne di Pineto i lavori del convegno “La denatalità fenomeno stabilmente espansivo: prospettive per il futuro”. Il Ministro Elena Bonetti intervenuta in collegamento video: «Le politiche familiari non siano semplicemente riparative di situazioni di disagio ma strutturino in modo stabile una prospettiva di vita per gli uomini e le donne»

Il resoconto del simposio

di Daniela Tondini

Anche quest’anno, se pur nel rispetto della normativa Covid-19, si è svolto, presso il Centro Studi Sociali “Don Silvio De Annuntiis”, a Scerne di Pineto, il convegno annuale sul tema “La denatalità fenomeno stabilmente espansivo: prospettive per il futuro”, organizzato in occasione della 44-ma giornata Nazionale per la vita.

Il convegno, promosso dalla Diocesi di Teramo-Atri e coordinato dal prof. Domenico Arduini, ginecologo dell’Università di Roma “Tor Vergata”, ha visto la partecipazione di oltre settanta studiosi provenienti da dieci Dipartimenti di Ostetricia e Ginecologia, afferenti alle Università di Ancona, Chieti-Pescara “G. d’Annunzio”, Ferrara, Foggia, L’Aquila, Roma Campus Biomedico, Roma Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma Università “La Sapienza” Policlinico Sant’Andrea, Roma “La Sapienza” Policlinico Umberto I e Roma “Tor Vergata”.

In apertura, S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi, ha letto il messaggio di saluto di Papa Francesco, ricevuto tramite telegramma, nel quale il Santo Padre esprime “apprezzamento per l’attenzione a una tematica quanto mai attuale, che richiede di essere affrontata con coraggio e approccio interdisciplinare”, al fine di “favorire l’adesione al valore primario della vita umana e l’accoglienza di tale incommensurabile dono divino in tutta la sua ricchezza, promuovendo una progettualità che ponga al centro l’amore coniugale”.

Dopo il saluto iniziale del prof. Gianfranco Visci, Direttore del Consultorio Diocesano “Amoris Laetitia”, i lavori sono stati coordinati dal prof. Giovanni Scambia, Presidente dell’Associazione Ginecologi Universitari italiani.

Nel corso dei saluti iniziali, il prof. Domenico Arduini si è soffermato sul titolo sottolineando i due aspetti, da un lato “la denatalità come fenomeno stabilmente espansivo” e, dall’altro, “prospettive per il futuro”, due momenti reali e oggettivi della denatalità. “Per quanto si sta facendo nel mondo fino ad oggi – ha continuato Arduini – il fenomeno è espansivo, non c’è nessuna nazione al mondo nella quale si è riusciti a invertire questo trend; scopo della nostra riunione, pertanto, è cercare di capire il perché e capire il perché ci vuole dare la speranza di invertire il trend nell’immediato futuro. Cerchiamo dunque di aprire la nebbia che c’è davanti ai nostri occhi e cerchiamo di vedere in modo nuovo questo problema che diventa sempre più grave”.

Successivamente, il dott. Maurizio Di Giosia, Direttore Generale della Asl di Teramo, ha ribadito “come il tema del convegno sia di fondamentale importanza per il futuro della nostra società. Le ultime rilevazioni Istat pubblicate nel 2021 mostrano ancora la presenza di un record negativo per la natalità con un calo del 2,5% nei primi dieci mesi del 2020. Nel 2021, secondo i dati provvisori da gennaio a settembre, le minori nascite sono già 12500, quasi il doppio di quanto osservato nello stesso periodo del 2020, un numero più basso di sempre e un “inverno sempre più rigido” per usare le parole di Papa Francesco, che ha parlato di un mercato del lavoro che scoraggia alla genitorialità. Occorre, dunque, progettare e adottare, anche a livello centrale, scelte politiche pro natalità prevedendo seri sostegni alle famiglie. L’aspetto economico e l’andamento del mercato del lavoro – ha continuato Di Giosia – sono sicuramente tra i fattori più importanti ma non sono le uniche cause della denatalità. Come afferma lo stesso Presidente del Censis Giuseppe De Rita, occorre porre l’accento anche su cause più antropologiche: è un problema di dittatura dell’io, una società che non sa più dire noi non ha figli; in pratica è venuta ad affievolirsi una visione del futuro così come è sempre più debole l’idea di comunità; l’individuo da solo è sempre più impaurito, incapace di progettare e la pandemia ha acuito ancora di più questa situazione”.

La dott.ssa Anna Marcozzi, Direttore UOC di Ostetricia e Ginecologia della Asl di Teramo, ha ribadito come “la crisi della natalità sia un fenomeno multifattoriale, legato a un cambiamento di cultura e a cambiamenti dei concetti e dei valori della famiglia; però è anche vero che occorre richiamare la politica verso l’investimento sui giovani, il sostegno alle famiglie e alla genitorialità, nonché adottare politiche che portino a una conciliazione tra lavoro e famiglia relativamente alle donne lavoratrici“.

S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo della Diocesi di Teramo-Atri, invece, si è soffermato sull’Enciclica Humanae Vitae, una delle Encicliche più profetiche della Chiesa dopo il Concilio, evidenziando il ruolo della sessualità nel cambiamento d’epoca. “Occorre passare dalla cronologia alla genealogia – ha affermato Mons. Leuzzi: la prima, infatti, appartiene al mondo della natura, la seconda, invece, al mondo dell’umanità ovvero al mondo della storia; la natura, cioè, non fa storia, è l’uomo che fa storia; la natura vive nella storia ma non fa storia, l’uomo vive nella storia ma è soggetto storico. Noi, quindi, stiamo andando verso una naturalizzazione della società, il che significa che l’uomo esce fuori dalla storia. Nel cambiamento d’epoca, pertanto, la neutralizzazione della sessualità è la via della oggettivazione della persona umana in se stessa e nella società; quanto più si neutralizza la sessualità tanto più l’uomo e la donna diventano oggetto. Per scoprire la nostra storicità occorre, quindi, scoprire la sessualità come luogo privilegiato della storicità dell’uomo. L’Humanae Vitae non è l’Enciclica del o dei metodi, come era pensato nell’epoca del cambiamento, ma, nel cambiamento d’epoca, rappresenta l’Enciclica della via per il superamento della neutralizzazione della sessualità per evitare l’uscita dell’uomo dalla storia e il suo confinamento nella natura. È il passaggio dalla produttività alla gratuità: il nascere della persona umana è un dono gratuito e non un prodotto; è il cambiamento d’epoca, pertanto, a sollecitare l’elaborazione di una nuova cultura della sessualità idonea a costruire il noi tutti e non il tutti noi: il tutti noi, infatti, può essere costruito da soggetti esterni alla persona umana; il noi tutti, invece, può essere costruito solo dall’amore coniugale che genera nella gratuità e non nella produttività ed è la via per superare l’inverno demografico e aiutare le nuove generazioni a vivere nella storia come protagonisti e non come spettatori. La cronologia, dunque, conduce l’umanità verso la morte; la genealogia, invece, costruisce la storia nel tempo e oltre il tempo”.

Il Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, e il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, infine, hanno illustrato le recenti misure adottate a sostegno delle famiglie in ambito nazionale e regionale.

Nel corso dell’intera giornata, poi, gli studiosi intervenuti hanno analizzato e approfondito ogni sfaccettatura legata al fenomeno della denatalità: dagli aspetti medico-scientifici a quelli economici, sociali, culturali e mediatici.

Il prof. Arduini, a conclusione dei lavori, ha evidenziato come sia importante oggi trasmettere alle nuove generazioni fiducia: “abbiamo fatto perdere ai giovani – ha affermato Arduini – la fiducia nel futuro dando loro sempre solo notizie negative; abbiamo fatto perdere loro il gusto della generatività; non si vuole più generare perché abbiamo introdotto il concetto negativo della cultura dell’usa e getta; non si vuole più costruire una famiglia ma si preferisce costruire qualcosa che se va bene è una famiglia e se non va bene se ne può fare un’altra, questa è la cultura che stiamo mandando in giro. La famiglia, invece – ha continuato Arduini – è come un orto, ha bisogno di essere irrigato tutti i giorni ma dà enormi soddisfazioni nella vita, ogni anno avremo ciò che seminiamo; la relazione è, al contrario, una rosa che sicuramente è più bella dell’orto a vedere ma è più fugace e necessita di avere sempre nuove relazioni, è il concetto dell’usa e getta che rappresenta la base della mancanza di fiducia della capacità di costruire relazioni affettive stabili. Non bisogna, dunque, solo spiegare ai giovani quanto dura una gravidanza o come si fa una diagnosi, ma occorre fornire loro un quadro diverso altrimenti saremo destinati a scomparire”.

Il prof. Arduini, poi, ha illustrato il consueto documento finale sottoscritto da tutti i direttori delle Università che hanno partecipato, dal titolo “L’impulso alla natalità come espressione di un rinnovato indirizzo accademico”.

La denatalità – affermano i Ginecologi e gli Ostetrici del gruppo di lavoro – sta assumendo aspetti che minano la sicurezza nazionale e il nostro futuro. Le motivazioni sono diverse e spesso discusse, i tentativi di correzione non stanno dando risultati visibili. La convinzione è che tali ragioni (economiche, sociali, …) siano più conseguenze che cause primarie, mentre quelle centrali e profonde non vengono minimamente prese in considerazione. Sotto accusa è la società dell’iper-consumo legato ad un individualismo celebrato da un sistema economico e culturale che sembra travolgere tutto. L’egolatria dei social riduce gli orizzonti esistenziali. Tutto contribuisce a impedire di accettare la sfida della genitorialità. Nell’ambito culturale odierno si sta affermando l’idea di porre i figli fuori dall’orizzonte del dono, trasformandoli in un bene desiderato ma non primario, a volte un lusso, altre volte un optional”.

Facendo proprie le preoccupazioni per “l’inverno demografico” manifestate dal Santo Padre e i timori espressi dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, i firmatari “chiedono che la problematica della denatalità non venga confinata in rigidi spazi, siano essi lavorativi, sociali o ecologici, ma si apra ad un nuovo rinascimento culturale sull’argomento, ed intendono impegnarsi nel sostenere, nei propri ambiti di ricerca e didattica, le diverse realtà educative”.

 

Il video integrale del convegno:

Prima parte:

Seconda parte:

Documenti del Convegno: