Ti prego mio Signore, aiutami a salvarne ancora uno

Il consueto appuntamento con la pastorale universitaria ha riservato, per i suoi partecipanti, una specialità per la serata del 21 marzo. La sala retrostante la Chiesa SS. Annunziata che solitamente è luogo di confronti e dibattiti, ha dato spazio per qualche ora alla visione del film “La battaglia di Hacksaw Ridge”, opera di straordinario valore morale ed etico del regista Mel Gibson. Film bellicista, in alcuni tratti molto duro e pungente, ma che esprime dai suoi primissimi istanti un profondo amore per la vita e per il credo, il quale sarà cuore e nucleo centrale della storia. Il film è ispirato alla storia vera del soldato Desmond T. Doss, premiato con la Medaglia d’onore del Congresso per aver tratto in salvo ben 75 vittime dal campo di battaglia, senza però l’uso di armi. Il protagonista, infatti è obiettore di coscienza, in particolare Avventista del Settimo Giorno. Desmond vive la sua quotidianità nell’obbedienza assoluta dei dettami religiosi, spinto da una fede incommensurabile, che alcuni potrebbero quasi definirla cieca. Ma non ci sarebbe errore più grande di limitare il suo profondo amore verso Dio a un’etichetta così riduttiva, poiché mai ha vacillato durante tutti gli accadimenti. Si tratta di una consapevolezza ferrea in ciò che crede, così solida da accompagnarlo e aiutarlo anche nei momenti più bui, in cui molti avrebbero ceduto. Per rendere ancora più evidente il profondo senso religioso del ragazzo, al suo fianco troviamo la sua amica inseparabile, la Bibbia, dalla quale non si scinderà mai, neanche durante gli attimi finali. Il peccato si mostra nei panni dell’arma da fuoco, definita come “regalino dagli Stati Uniti per portare morte al nemico”, ma il soldato Doss non crede nella violenza e rifiuta categoricamente di imbracciare qualsiasi strumento possa ferire l’altro, ribadendo la caparbietà del suo credo nel non voler cadere in tentazione e portare avanti la Parola di Dio. La guerra in questo film ci viene presentata, o per meglio dire sbattuta in faccia, nella sua più sincera realtà, cruda, violenta, che non fa sconti per nessuno, ma allo stesso tempo ci viene mostrata la bellezza insita nella fede. Insegna agli ignari a sperare, mostra a tutti, fedeli e non, che anche nella disperazione, anche quando sembra che niente possa aiutarci, al nostro fianco abbiamo sempre un Alleato a cui appoggiarci, che ci dona il coraggio per proseguire nel nostro cammino.

 

Marianna Ronda

Francesca Caracciolo