INSIEME NELLA BARCA DI PIETRO

Con una “liturgia” che educa e santifica

interrogarsi, pregare, confrontarsi su questi argomenti. Dagli organismi di consultazione e partecipazione alla vita della Diocesi (Consiglio Presbiterale, Consiglio Pastorale Diocesano, Consulta per le Aggregazioni Laicali, riunioni di forania …) alle comunità parrocchiali; dai ritiri per sacerdoti e religiose, alla Lectio Divina in
Cattedrale, agli incontri formativi con i catechisti e i cresimandi. Anche nelle scuole, ho constatato il prezioso ed intelligente lavoro fatto da alcuni docenti a partire da qualche provocazione presente nella Lettera Pastorale.
Ringrazio il Signore per il cammino percorso nell’Anno 2009-2010. In particolare per la positiva esperienza di un lavoro “sinodale” (partecipazione corale) da parte di sacerdoti, religiosi/e, laici, che hanno contribuito non solo ad allargare e arricchire la riflessione proposta, ma anche a suggerire lo sviluppo tematico per questo anno 2010-2011. Infatti, sin dalla conclusione dell’anno pastorale, accogliendo il parere di quanti insistevano perché si continuasse il percorso sulla fede, mi sono orientato alla liturgia, in quanto forma insostituibile dell’iniziazione alla fede ed esperienza privilegiata di educazione alla fede. Ho voluto investire l’Assemblea Diocesana di tale scelta, chiamando don Manlio Sodi, docente presso l’Università Pontificia Salesiana, perché ci accompagnasse in questo cammino. Abbiamo avuto modo di comprendere quanto urgente sia una retta comprensione della liturgia, del culto in genere, non solo per celebrare il Mistero della fede ed esprimere nella propria vita e manifestare agli altri il Mistero di Cristo e la natura della Chiesa (come insegna il Concilio Vaticano II nella Sacrosanctum Concilium n. 5) ma anche per educare alla fede e continuare a crescere nella fede.
Prima di inoltrarmi nella riflessione, invito ognuno di voi a chiedersi: come vivo la mia presenza nella comunità? Come partecipo alle celebrazioni liturgiche? Che si tratti di un battesimo o di un funerale, di una processione o della messa domenicale… Riesco a seguire preghiere, canti, letture? Al termine, uscendo dalla Chiesa, porto con me il ricordo chiaro di un insegnamento o di una parola, di un gesto, insomma di qualcosa che mi ha lasciato pensieroso, o mi sollecita a pregare e ad agire?
Mi hanno molto confortato le parole di Benedetto XVI indirizzate a noi Vescovi riuniti in Assisi dall’8 al 12 novembre u.s.: Vi esorto a valorizzare la liturgia quale fonte perenne di educazione alla vita buona del Vangelo!
È questo il motivo e il significato del cammino pastorale che cercherò di riassumere per affidarlo a tutta la Diocesi: ai sacerdoti, ai religiosi, ai diaconi, ai laici, soprattutto quelli impegnati nei vari ministeri e servizi per la pastorale (catechisti, associazioni gruppi e movimenti, confraternite, ministranti, cori e corali parrocchiali) … perché in tutti si risvegli la consapevolezza che tra fede, culto e vita esiste un nesso inscindibile per ogni persona che intenda celebrare con gioia e manifestare con coerenza, la propria fede.

20-11-2011