Lettera del Vescovo ai giovani della Diocesi

Gennaio 2019

Cari giovani,

 

vi scrivo al mio ritorno dal pellegrinaggio in Terra Santa.

È stata un’esperienza intensa e impegnativa. Da Nazareth ad Emmaus: un itinerario nel quale abbiamo insieme scoperto la fedeltà di Dio.

Certo, dopo la visita al sepolcro vuoto a Gerusalemme mi è ritornata in mente la domanda cruciale: “Non c’è! Ed ora? Resta solo il ricordo di una bellissima scoperta, oppure l’inizio di un nuovo cammino?”.

Ad Emmaus, come è accaduto ai due discepoli (Lc 24,13-53), anch’io ho sperimentato la delusione: la tomba è vuota, ma Lui dov’è?

Cari amici,

ad Emmaus ho capito che dovevo ripartire, rimettermi in viaggio.

È la stessa esperienza che tutti insieme abbiamo vissuto nella notte di Natale: quel Bambino, che giace nella grotta tra Maria e Giuseppe, è il segno della fedeltà di Dio. Dio ha deciso di stare sempre con noi.

Per questo la tomba era vuota, perché quel Bambino è nato per non lasciare solo l’uomo; per condividere con noi la nostra esistenza.

Posso ripartire!

Per quale meta?

Molti preferiscono chiudere gli occhi e camminare senza sapere verso dove. Altri confondono i progetti ambiziosi con la propria realizzazione.

Tutto è più facile con il Risorto accanto a te: apri gli occhi e vedrai che la tua strada è già piena di gioia. Puoi progettare non utopie, ma percorsi impegnativi perché già nel cammino sei pieno di gioia.

Non avrai più la stanchezza della fatica di camminare!

Oggi viviamo in una società in cui siamo spinti a camminare, senza che ce ne accorgiamo. Tu vai avanti e non sai come nè perché.

Se vuoi avere coscienza di che cosa stai costruendo nella tua vita, devi fidarti di quel Bambino che nella Grotta di Betlemme ti guarda e ti sorride: non avere paura, ci sono io!

Cari giovani,

negli anni della giovinezza è facile passare dall’entusiasmo alla noia. Ho visto tanti tuoi amici delusi e tristi come i discepoli di Emmaus! E tu?

Non aver paura di interrogarti sulla tua esistenza. Ritorna con la tua mente e il tuo cuore nella Grotta di Betlemme. Chiedilo a Lui: sei contento della mia vita?

Ti guarderà e ti sorriderà: sei molto più importante di quanto tu pensi di te stesso!

Forse pensavi che quel Bambino ti avrebbe chiesto di fare qualcosa, oppure di offrigli qualcosa.

Quel Bambino, invece, è nato per dirti che sei importante!

Probabilmente non ci avevi mai pensato: Dio si è fatto Bambino perché nessuno potesse spaventarsi, o dirgli che chiedeva scelte impossibili. Lui ti invita a scoprire la grandezza della tua esistenza.

Tu sei importante per Lui. Per questo la tomba è vuota!

Nel giorno dell’Epifania, il 6 gennaio, la Chiesa annuncia la Pasqua perché quel Bambino non è un incidente di percorso nella storia dell’umanità, ma è il segno della fedeltà di Dio.

Fidati di Lui! Puoi anche pensare in grande, ma Lui ti aiuterà a non fantasticare, ti starà vicino per superare giorno per giorno le piccole o grandi tappe della tua vita. E avrai sempre la gioia di essere sempre importante per Lui.

Essere importante per Lui è il segreto della propria esistenza, della tua vita!

Allora ti auguro, all’inizio di un nuovo anno di ripartire, di riprendere il viaggio, come i Magi, che dopo aver visto il Bambino nella grotta, trovarono la nuova via per il loro cammino.

Con fiducia, giorno per giorno, costruisci la tua vita: vedrai che raggiungerai la meta che Lui ha posto nel tuo cuore e nella tua mente.

Scoprirai allora che essere importante per Lui è la vera giovinezza.

Non ci sarà più posto nella tua vita per la noia. Ogni giorno ti accorgerai che essere importante non significa avere un titolo o un posto rilevante nella società, ma essere dono per i fratelli.

Molti si considerano importanti! Ma si illudono e talvolta fanno del male ai fratelli.

Tu fidati di Lui. Sarai cercato e amato dai tuoi amici!

Te lo auguro con il mio affetto e la mia benedizione.

Buon 2019!

Vi benedico di cuore.

Vostro,

+ Lorenzo, vescovo

 

 

 

 

Teramo
07-01-2019