Lettera del vescovo ai giovani della diocesi

Dicembre 2020

Cari giovani,

vi scrivo pochi giorni prima della benedizione del presepe monumentale del Liceo artistico “F.A. Grue” di Castelli che sarà allestito in Piazza San Pietro.

Per tutta la nostra Chiesa diocesana sarà un Natale particolare, aperto alle attese di tutta l’umanità.

L’11 dicembre saremo tutti in Piazza San Pietro per presentare al mondo l’evento, che, come ci ricorda papa Francesco nella Sua Lettera apostolica sul presepe, Admirabile Signum, ha cambiato la storia.

Vorrei che fosse così anche per ciascuno di voi.

Sin da quando ero giovane, penso al ‘68 e allora ero uno studente del IV ginnasio, ho sempre sentito ripetere che bisognava cambiare il mondo.

Poi ho visto il crollo di tante illusioni e di tante speranze.

Oggi, purtroppo, raccogliamo le conseguenze di tante delusioni.

Cari giovani,

davanti a tutti noi, a voi in modo particolare, c’è la grande scelta di non aver paura di approfondire il perché questo tanto desiderato cambiamento non sia stato possibile.

Qualche giorno fa, un parroco della nostra Diocesi mi ha inviato il consueto pensiero della buonanotte che diceva così: “Quando nessuno credeva in te, Dio ha scommesso su di te”.

Il primo pensiero non poteva non cadere sulla mia esperienza: chi ha scommesso su di me? Nessuno! Certamente i miei genitori, forse solo come desiderio, ma senza troppe illusioni.

Oggi è tutto il contrario. Tutti sono certi di avere un ruolo perché hanno trovato qualcuno che ha scommesso su di loro.

Il problema sorge quando le cose non vanno bene! Ad esempio una delusione, una incomprensione, una malattia. Tutti ci lasciano soli!

È stata una bella esperienza, interessante. Ma ormai non sei più utile!

Sei addirittura un pericolo contagioso!

Cari giovani,

quando Gesù nacque a Betlemme Lui già sapeva e conosceva la nostra condizione umana, la nostra fragilità e la nostra bellezza.

C’è qualcuno che scommette su di me nonostante tutto, che ha fiducia in me?

È il Dio fedele!

Si può cambiare il mondo, ma ciò non si realizza se l’umanità non fa esperienza della fedeltà di Dio.

È facile riportare la storia indietro, difficile è farla progredire!

Quel Bambino è il segno visibile che Dio scommette su di me.

Cari giovani,

imparate ad accogliere la scommessa di quel Bambino su di voi!

Io e tutta la Chiesa saremo con voi e impareremo da quel Bambino a scommettere anche su di voi, perché è Lui che ha grandi progetti per voi.

Non saranno la scienza, l’economia e la tecnologia, a garantire la scommessa sulla vostra vita, ma sarete voi a svilupparle perché la vostra esistenza vale molto di più!

L’uomo è grande perché Dio ha scommesso su di lui.

Solo così supereremo le difficoltà personali e comunitarie. Non ci sarà più nessun distanziamento sociale, ma solo il desiderio di camminare insieme, come ci ha ricordato papa Francesco nella sua Lettera Enciclica “Fratelli tutti”.

Orientiamo il nostro cuore e la nostra mente verso Piazza San Pietro e partecipiamo alla grande gioia del Natale comunicando a tutti i nostri amici che nel Presepe può rinascere la nostra vita.

Quel Bambino ha deciso di scommettere su di te per sempre!

È la fedeltà che sorregge il mondo e la storia.

Scommetti anche tu su di Lui e sarai un grande dono per tutti!

Buon Natale.

 

 

Vostro,

+ Lorenzo, Vescovo

 

 

 

 

Teramo
01-12-2020