XIV Assemblea Diocesana dell’Azione Cattolica

“Dalle radici al cielo. Facciamo la Storia insieme”

Tutto è pronto per dare il via alla XIV Assemblea Diocesana dell’Azione Cattolica di Teramo-Atri. Sarà
una settimana speciale, non solo per i responsabili ai vari livelli, ma per tutti gli aderenti all’AC,
simpatizzanti e tutti coloro che in qualche modo sono legati a questa Associazione Ecclesiale. Infatti la
Presidenza Diocesana ha allestito un programma importante che diventa un percorso, dapprima per

festeggiare una realtà, che con l’anno 2023 appena trascorso, ha festeggiato i suoi 50 anni dalla ri-
fondazione del 1973, e poi per chiudere e riaprire un triennio attraverso nuove elezioni. Dunque sabato 27

gennaio, alle ore 18:00, presso l’Oratorio della Parrocchia del Sacro Cuore di Tortoreto Lido, si aprirà la
Settimana Assembleare dal titolo “Dalle radici al cielo. Facciamo la storia insieme” in cui si festeggerà
una tappa importante dell’Azione Cattolica Diocesana: “Buon compleanno AC di Teramo-Atri”,
attraverso un libro che racconta questi ultimi 50 anni di associazione nella nostra Chiesa locale, giochi con
attività intergenerazionali e teatro. La sera di martedì 30 gennaio, presso l’Oratorio della Parrocchia del
Sacro Cuore di Roseto degli Abruzzi, don Giorgio Nacci della Diocesi di Brindisi-Ostuni introdurrà i
lavori del discernimento: “La scelta di un noi”. Infine domenica 4 febbraio presso i locali del Tre Archi
della pianura di Guardiavomano di Notaresco ci sarà l’assemblea elettiva.
Non sarà una settimana di soli eventi, ma un itinerario che coinvolgerà cristiani provenienti dalle
parrocchie della costa e delle colline, che doneranno volti ed espressioni, movenze e dinamiche, sguardi
ed abbracci. Ciascuno fatto a modo suo. Ognuno immerso nei propri pensieri, in chiacchiere o
semplicemente in relazione. Cosa muove queste persone? quali progetti e sogni coltivano, quali pensieri
preoccupano o fanno gioire e quali legami e affetti sostengono ciascuno? E poi: a queste persone, l’AC
cosa potrebbe dare? Cosa potrebbe proporle? O chiederle? Il tuo volto Signore cerchiamo?
Gesù certamente parla alla vita di queste persone. Perchè in ogni assemblea che si rispetti subentra sempre
la cura delle persone ed ogni triennio mi piace pensare che si crei una crisi, ma rigenerativa, che impegna
tutta l’Azione Cattolica locale a verificare se l’associazione è viva.
E poi ecco che, oltre alla cura di ogni persona, è raccomandata, in questo avvio di cammino assembleare
tanto entusiasmo, che almeno inizialmente va curato con la preghiera e la formazione che generano
passione, per il Vangelo, per la nostra amata Chiesa locale e i nostri amici.
Perchè sicuramente cristiani tiepidi non faranno crescere l’AC, e non aiuteranno nemmeno a seminare
parole e gesti di Vangelo.
Invece la nostra storia – “Dalle radici al cielo” – narra anche di gruppi di AC che, indipendentemente da
numeri ed età media, hanno il “cuore ardente”, come i discepoli di Emmaus. Amici che colgono il bello di
questo tempo di semina, trasmettendo gioia, voglia di stare insieme, lasciando intravedere, oltre sé, quel
Signore che vuol bene e percorre con noi le strade della vita.
Il nostro primo compito, come responsabili a vario titolo di questa associazione è trasmettere amicizia,
fiducia, la bellezza del credere, la gioia di sentirsi Chiesa missionaria.
Dunque è tempo di verifiche, nello stile sinodale di cui l’AC è pioniera, offrendo tre caratteristiche che
muovono le riflessioni:
dinamismo, ovvero una ricerca per un’AC al passo coi tempi che cambiamo (tempi della vita,
cambiamenti nel pensiero e nei costumi, linguaggi in rapida trasformazione, modi nuovi e diversi di
vivere la dimensione spirituale); democrazia, cioè il nostro modo di stare insieme, di favorire il confronto,
di decidere ruoli e responsabilità e di darsi diritti e doveri. Chi ha una responsabilità associativa si senta
per primo chiamato a servire, a costruire relazioni e ponti, all’interno dell’AC, della propria Chiesa locale,
del proprio paese; responsabilità, e non un impegno gravoso da ricoprire o qualcosa da fare, ma
un’occasione per testimoniare il Vangelo e per crescere insieme: nella fede, nelle relazioni e nella stessa
responsabilità chiedendosi se si è cresciuti come persone e come cristiani.

Il Consigliere Diocesano
per il Settore Giovani
Di Remigio Armando