Lettera del Vescovo Lorenzo ai giovani della diocesi – Maggio 2020

Cari giovani,

sono passate due settimane dalla celebrazione della Pasqua vissuta nel cuore della pandemia.

Tra pochi giorni inizierà la fase 2.

Forse avete già iniziato a pensare a come vivere questa nuova fase dopo il tempo dell’isolamento.

Dobbiamo insieme scoprire che la natura, come la nostra vita, non è priva di limiti. La malattia è un esempio chiaro che noi facciamo fatica ad accogliere.

Di fronte alla malattia molti pensano che sia sempre possibile guarire. In realtà, come sappiamo, non è così. Si può sempre curare, ma non sempre si può guarire, come ha ricordato papa Francesco nella Giornata mondiale del Malato.

Così non sempre la prevenzione è sufficiente ad evitare la malattia. Chi di noi non ha mai ascoltato amici che, pur facendo prevenzione, si sono ammalati ugualmente di patologie che volevano evitare?

Anche se noi mettessimo in atto tutte le precauzioni possibili e, anche, impossibili, ciò non significa che non ci sarà più spazio per le infezioni o per altre situazioni di sofferenza.

È il limite della natura e della condizione umana!

Se noi avessimo il senso del limite saremmo più saggi e sapremmo essere pronti ad affrontare gli imprevisti.

La scienza non potrà mai eliminare il rischio, ma può solo aiutarci a conoscere il problema per orientare scelte adeguate.

Se il rischio non ci fosse più, la scienza perderebbe il suo valore e si aprirebbero le strade che ci portano lontano dalla vita e ci introducono nel mondo delle utopie.

L’utopia è il grande nemico della vita! Soprattutto quando si è giovani e si è chiamati a progettare la vita.

Quali sono le utopie dominanti da cui liberarci per costruire il futuro?

Le ho ricordate nel giorno di Pasqua: il rischio zero e la vita spericolata.

Cari giovani,

la vera paura nasce da questi due desideri: non voglio rischi e voglio godermi la vita!

Non sarà la pandemia a farci cambiare idea! È la grande illusione di tanti profeti di questo tempo.

Chi può davvero aiutarci a cambiare la nostra vita è il Risorto!

Gesù è risorto per liberarci dalle due utopie e donarci la sapienza del cuore e della mente.

La fase 2 potrà essere vissuta da tutti noi se saremo sapienti, cioè capaci di affrontare le difficoltà, sapendo che l’imprevisto è parte integrante della vita e ci fa crescere nella libertà.

Il rischio zero e la vita spericolata ci conducono alla dipendenza.

Solo il sapiente è libero!

Il Risorto cammina con noi non per aiutarci ad evitare gli ostacoli, ma per affrontarli con coraggio, sapendo che oltre la siepe c’è sempre Lui che ci attende per ripartire.

Oltre la pandemia c’è il Risorto e non il nulla!

Nulla sarà come prima, ci ricordano i nuovi profeti!

Certo, nulla sarà come prima, ma il futuro potrebbe essere peggio del prima!

Il futuro sarà migliore solo se sapremo liberarci dalle utopie.

Il luogo dove le utopie sono state sepolte è la tomba vuota!

Ritorna anche tu nel giardino della tomba vuota, lascia le tue utopie e inizia a camminare con il Risorto che “apre la tua mente a comprendere” (Lc.  24, 45).

Allora non ci sarà ostacolo che potrà fermare il tuo entusiasmo giovanile di ripartire per costruire un futuro migliore per te e per la tua comunità.

Guidati dalla testimonianza di S. Gabriele dell’Addolorata, vostro patrono, proclamato santo 100 anni fa, vi invito ad unirvi in preghiera Sabato 16 maggio alle ore 17.00, attraverso le moderne vie della comunicazione, per ripartire insieme con fiducia.

Con S. Gabriele facciamo nostra la preghiera dei discepoli di Emmaus: “Resta con noi Signore, perché si fa sera!” (Lc. 24, 29).

Con la mia benedizione.

 

Vostro,

✠ Lorenzo, vescovo

 

Download: Lettera del Vescovo ai Giovani Maggio 2020 (pdf)